10 settembre 2007

Appunti sparsi dalla mostra


Anche a Mostra conclusa, il nostro blog continua ad essere riempito di contenuti.
Ci troviamo comunque alle battute conclusive di questa esperienza.
Oggi vi scrivo per inserire qualche riflessione sull'edizione di quest'anno che mi è venuta in mente durante le giornate in mostra...

Organizzazione generale
La Mostra quest'anno ha avuto un'organizzazione ordinata e senza troppi controlli "terroristici".
Non abbiamo trovato alcuna coda quando siamo andati a ritirare l'accredito e il personale si è distinto comunque per la gentilezza.
Il programma dei film si è dimostrato ricco (anche troppo) e all'altezza delle aspettative.
L'unico punto a sfavore della Mostra riguarda le sale e i biglietti. Troppo poche, troppo piccole le prime (se poi si pensa alla struttura da baraccopoli che fa da coesione tra i vari palazzi ci si mette le mani nei capelli), troppo costosi e con distribuzione anomala i secondi.

Atmosfera
Con una scenografia imponente e divi importanti, l'atmosfera al Lido è stata suggestiva e unica. Ci si è messo anche il tempo a dire la sua con delle basse temperature e temporali autunnali.

Sezioni
Con dei buoni prodotti sia dal punto di vista della qualità e dell'originalità le varie sezioni hanno dato vita un programma interessante. Non sono mancati i prodotti mediocri, ma anche questo fa cinema e mostra.

Tema 64. edizione
La guerra e i conflitti sociali sono stati i temi portanti delle varie sezioni di questa edizione. Peccato che la maggior parte dei film fossero drammatici. Si può ridere anche riflettendo (12 di Mikhalkov per fortuna ne è stato un esempio, coordinando in modo esemplare i vari registri drammaturgici).

Retrospettive
Forse troppe (Kluge, Boetticher, Spaghetti Western) hanno rischiato più volte di sovrapporsi ed essere presentate ad orari notturni (vedi Boetticher). Considerando, che al di là del concorso, sono proprio queste ad essere il valore dell'accredito. Andrebbero per questo coordinate meglio, pensando di più al pubblico.

Spaghetti western
Una piacevole sorpresa è stato riscoprire questo genere italiano. La marcia in più sono state le presentazioni prima dei film con la presenza degli autori.

Settimo Binario
Con l'ennesima partecipazione al VFM, l'associazione si è dimostrata produttiva e originale. Poi con la partecipazione di due inviati molto speciali come spettatori accreditati, Settimo Binario ha dato veramente il suo contributo a questa edizione della Mostra. Avanti così!


La foto posta all'inizio ritrae il nostro addetto stampa in uno dei suoi momenti di meditazione....


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Oddio!!! Per fortuna che lo si vede e non lo si sente parlare... sembra quasi serio così!!!
;D comunque una delle sue famose elucubrazioni andrebbe postata da qualche parte nel blog, manca qualcosa senza di lui!

Andrea ha detto...

Il Pagellone

- Programma: quantità e qualità, apprezzato – voto 8 (con riserva: gli orari delle interessanti e ricche attività collaterali, quali sezioni ‘minori’ e retrospettive andrebbero ritoccati per favorire migliori ‘incastri’; inoltre sarebbe stato opportuno per gli ‘eventi’ (in particolare i ‘restauri’) dedicare maggiori introduzioni/dibattiti e, tra le tante inutili cartacce, proporre depliant informativi).
- Strutture/Sale: tasto dolente e risaputo… fattore determinante che incide su organizzazione, programmazione, biglietti, ecc… attendiamo e speriamo nella futura ‘cittadella’ – s.v.
- Personale: competente e cortese - voto 8
- Controlli-sicurezza: quest’anno finalmente scorrevoli e meno macchinosi – voto 8
- Indicazioni/informazioni: altro che avveniristici display, improponibili i cartelli scritti a mano esposti in vetrata biglietteria e Info-Point… che se non altro sarebbero stati sufficienti e molto utili per trovare l’ingresso Sala Pasinetti e Zorzi: una caccia al tesoro – voto 4
- In generale: code (consuete ma agevoli, approssimativa la gestione accessi accreditati e posizionamento in sala nelle proiezioni anche per il pubblico), ritardi (ordinari ma accettabili) e biglietti/inviti (salatissimi, improponibili viste le strutture/ una lotteria) – voto 6
- Altro: VIETARE l’ingresso in sala a spettacolo iniziato e l’andirivieni da atrio della stazione, inaccettabile assistere ad una proiezione con un continuo viavai di gente… purtroppo questo si presenta incredibilmente più spesso nelle proiezioni a pagamento in PalaBiennale: mah, W gli scalmanati e colorati accreditati! – voto 2
- In complessivo, considerate l’enormi difficoltà logistiche e i pregevoli film ‘mostrati’, i veri protagonisti della manifestazione, il giudizio finale è alquanto positivo e ottimistico – voto 8.

Grazie a Settimo Binario, grazie a Pippo, straordinario collaboratore e colonna portante del Blog, grazie alla Mostra!!!

Arrivederci al prossimo anno!!!

Anonimo ha detto...

Alcune considerazioni in ordine sparso: non ha molto senso dare alla mostra un aspetto internazionale invitando star su star se poi l'atmosfera intorno al tappeto rosso sa di sagra paesana (con panino al salame in una mano e vinello nell'altra) durante il giorno e si fa frastornante la sera con il tunz tunz discotecaro; sarebbe stato utile anche lavorare di più sul marketing, con un numero maggiore di stand e prezzi più convenienti per dvd, libri, poster (nessuna maglietta... Si sarebbero fatti degli affaroni!); continuo a chiedermi che senso abbia chiudere le sezioni collaterali al pubblico (Andrea diceva giustamente che una mostra dovrebbe mostrare...). Ad esempio, non s'è fatto altro che parlare degli spaghetti western e poi si permette (inviti a parte...) l'ingresso solo agli accreditati? Sarebbe invece stato interessante capire veramente quanto il fenomeno spaghetti (e più in generale il fenomeno western. E la mostra ha spesso - volutamente? - confuso le categorie) interessasse al pubblico (quello che poi va in sala e che decide come il nostro cinema deve andare); coinvolgere il pubblico appunto, magari dando più spazio ad iniziative come convegni o conferenze, libretti di presentazione, introduzioni, in modo tale da valorizzare e far conoscere il film che si sta andando a vedere (insomma, quoto Andrea). Boetticher (e finalmente ho imparato la pronuncia!) mi ha dato l'impressione di essere stato buttato lì, sprecato quindi.